Giuseppe Bruno |
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| Olim dicebat nix:>>Ego fortissima omnium rerum sum, quia vel atissima cacumina monium meo candore obruo>>. At repente solin caelo ex nubibus apparuit et fervidissimis radiisnivem dissolvit. Stultissima et impudentissima verba audiverat cervus, qui forte inter montes errabat. Tunc solem interrogavit quis sole fortior esset. respondit sol: <<ego fortissimus sum neque ulla vis validior mea est. Nam ego omnia ardore mero uro et dissolvo>>. Sed nubes repente solem obtexerunt et dixerunt: >>nullae vires maiores nostris sunt: nos densissimo velamine nostro vel nitidissima et lucentissima obscurare possumus>>. Sed improviso ventus Eurus nubes violentis flatibus removit. Tunc dixit cervus: Eure validissimus omnium ventorum es, sed mons validior est: nam tu montem removere non potes. Ego autem pedibus meis montem opprimo et omnium fortissumus sum>>. Dixerat, sed repente mors advenit et clerrime loquaciorem feram rapuit
Un tempo la neve diceva: << Io sono la più forte di tutti i re, dato che per esempio ricopro le vette altissime dei monti col mio candore>>. Ma all'improvviso il Sole apparve in cielo tra le nubi e con raggi caldissimi sciolse la neve. Il cervo che imponente vagava tra i monti aveva udito tali parole sciocche ed immature. Chiese allora al Sole chi fosse il più forte. Il sole rispose:<< Io sono il più forte e mai alcun essere è valido quanto me. Col mio calore, infatti, brucio e distruggo>>. Le nubi, però, oscurarono il Sole all'improvviso e dissero:<<nessun essere è migliore di noi che col nostro fitto velo possiamo oscurare la luce più nitida e luminosa>>. All'improvviso, però, il vento Euro con forti soffi scacciò le nubi, ma anche i monti sono più forti: infatti non possono essere rimossi. Io invece con le mie zampe opprimo i monti e sono il più forte di tutti. Aveva detto, e subito sapraggiunse la morte e rapidamente la bestia abbastanza loquace rapì
Edited by Giuseppe Bruno - 23/12/2009, 00:07
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