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La volpe ed il corvo

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RodiGarganico
view post Posted on 1/2/2009, 16:52




Corvus super celsae arbòris ramis consedèrat ut casèum, quem de fenestra rapuèrat, placide comedèret. Vidit hoc vulpecula, cuius calliditas omnibus nota est, accessitque ad arbòrem ut caesum corvo eripèret. Quod ut obtinéret, corvi iactationem verbis subdolis sollicitavit: <<nullus ales>>, inquit, <<tibi similis est,corve: quis enim tecum pulchritudine certate audet? Heu, qui est nitor pennarum tuarum! Quantum decòris corpore et vultu geris! Sine ullo dubio volùcrum rex esses, si vox tantae venustati par esset>>. Tum ille stultus, vulpis laudibus inflatus, os aperuit ut vocem ostendèret; sed emisit caesum, quem celeriter dolosa vulpes avidis rapuit dentibus. Sero corvus vulpis dolum suamque stultitiam animadvertit.

Un corvo, dopo aver preso dalla finestra di una casa di campagna un pezzo di formaggio, stava sui rami di un alto albero, per mangiare tranquillamente la sua preda. Una volpe, che errava tra i campi, spinta dalla fame, essendosi avvicinata all'albero e avendo visto il corvo, volendo il formaggio, lodava l'uccello con false parole: o corvo, lo splendore delle tue penne è singolare, l'aspetto del tuo corpo è meraviglioso. Senza dubbio superi tutti gli uccelli in bellezza. Se avessi la voce, saresti il re degli uccelli! Lo stupido corvo, incitato dalle lodi della furba volpe, subito aprì la bocca per mostrare la sua voce. Ma dalla bocca uscì il formaggio, che la furba volpe prese con gli avidi denti e divorò velocemente. Allora il corvo capì l'inganno della volpe e pianse la sua stupidità.
 
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