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view post Posted on 4/1/2010, 11:40 by: ~Roberto D'Amaro~Reply

Amianto nella sede dell'ufficio postale, preoccupati i dipendenti che ora chiedono urgenti verifiche

RIGNANO GARGANICO - E' allarme amianto a Rignano Garganico, una delle sedi di uffici postali non ancora interessati dalla bonifica dopo che è stata rilevata la pericolosità del materiale Eternit che era stato utilizzato nelle strutture che ospitano gli uffici postali. A creare l'allarme, il bollino rosso assegnato nell'ambito del sistema di autocontrollo dell'azienda che, con un avviso di ridotte dimensioni (10 cm x 20 cm) affisso poco tempo fa all'interno della sede postale avverte di fare attenzione alle pareti in amianto.

Come spesso accade, nonostante i rischi per la salute connessi alle polveri di amianto siano noti da qualche decennio, a volte le giuste rivendicazioni rimangono sopite nella coscienza collettiva, per poi esplodere al verificarsi di un fatto nuovo, come l'avviso dell'azienda, in questo caso. Ora utenti e dipendenti sono preoccupati e chiedono verifiche immediate ed interventi di bonifica, sollecitando l'amministrazione comunale a rendersi parte attiva nel chiedere l'intervento immediato dell'Arpa (Agenzia Regionale per la protezioen ambientale) soprattutto in considerazione delle condizioni fatiscenti della struttura (risalente al 1985) le cui pareti hanno subito negli anni forature e rimaneggiamenti in seguito a lavori di manutenzione (fra i quali anche l'installazione dei condizionatori). Lo stato di tensione e preoccupazione è piuttosto alto e c'è chi ipotizza anche un collegamento diretto tra l'allarme amianto e i recenti prepensionamenti e trasferimenti di vecchi dipendenti dalla sede di Rignano che ha visto avvicendarsi nuovi impiegati negli ultimi tempi. Ma al di là di congetture su presunte psicosi, resta comunque allarmante il dato dei siti ancora da bonificare in Puglia, dove, in base ad una segnalazione diffusa da Salvatore Labriola (Responsabile per la Sicurezza dei Lavoratori) nel 2008 erano ancora 14 gli uffici postali da bonificare tra Foggia e provincia a fronte dei soli 5 (Apricena, Ortanova, Sannicandro Garganico, Trinitapoli, Troia) già "demiantalizzati".

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Comments: 0 | Views: 109Last Post by: ~Roberto D'Amaro~ (4/1/2010, 11:40)
 

B_NORM    
view post Posted on 4/1/2010, 11:26 by: ~Roberto D'Amaro~Reply

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INTANTO SU FACEBOOK OLTRE 220 PERSONE HANNO GIA' ADERITO ALL'APPELLO LANCIATO DA RIGNANONEWS.COM

Carissimi Lettori,
l'allarme lanciato dal portale http://www.rignanonews.com/ sullo stato di pericolosità dell'Ufficio Postale di Rignano Garganico (le pareti interne sono costruite con pannelli in amianto) ha scosso le coscienze di tanti, ma non quella delle Istituzioni competenti che, forse colpa delle festività, sembrano aver ignorato l'appello a controllare.

La salute pubblica viene prima di ogni cosa, prima dello zampone e delle lenticchie, prima del panettone e della calzetta della Befana.

Per questo Vi chiediamo di inviare una e-mail al Comune di Rignano Garganico e al primo cittadino, chiedendo espressamente di sollecitare i controlli del caso.

Ricordiamo che le pareti delle Poste rignanesi sono deteriorare da tempo e vanno ispezionate a fondo per evitare il loro sbriciolamento e il rilascio di polveri cancerogene.

L'indirizzo è: [email protected]

Un saluto a tutti.

Angelo Del Vecchio

NB = Su Facebook è stato creato un gruppo per chiedere alla sede centrale di Poste Italiane di verificare lo stato di pericolosità della struttura rignanese, per aderire https://www.facebook.com/group.php?gid=232629056990&ref=ts



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Comments: 0 | Views: 84Last Post by: ~Roberto D'Amaro~ (4/1/2010, 11:26)
 

B_NORM    
view post Posted on 3/1/2010, 18:30 by: ~Roberto D'Amaro~Reply
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TRINITAPOLI - Su Facebook è nato un gruppo che chiede che il ragazzo di 11 anni, figlio della donna uccisa in casa a Trinitapoli dal convivente il 29 dicembre scorso, torni a vivere nella casa del maresciallo dei carabinieri che per primo lo aiutò e che lo ha già ospitato. La notizia è riportata nell'edizione pugliese del Corriere del Mezzogiorno.

Il gruppo si definisce "quelli che vorrebbero che le istituzioni riconoscano a G. il diritto di vivere felice a San Ferdinando". Il ragazzo, al momento dell'omicidio, dormiva in casa, dov'era tornato per le festività natalizie, e non si accorse di nulla, ma dal 2007 vive in comunità insieme a due fratelli. Dopo il delitto il ragazzo è stato affidato per alcuni giorni al maresciallo Giuseppe Francioso, comandante della Stazione carabinieri di San Ferdinando di Puglia (Barletta Andria Trani), che lo aveva già ospitato per 50 giorni nel 2007.

Da venerdì scorso il ragazzo è tornato in comunità. Il maresciallo ha già chiesto al Tribunale per i minorenni l'affido temporaneo, che gli è stato negato, ma nei prossimi giorni avvierà le pratiche per l'affidamento e l'adozione dello sfortunato ragazzo.

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Comments: 0 | Views: 139Last Post by: ~Roberto D'Amaro~ (3/1/2010, 18:30)
 

B_NORM    
view post Posted on 3/1/2010, 18:09 by: ~Roberto D'Amaro~Reply

FOGGIA - Un pregiudicato e sorvegliato speciale di Foggia, Giuseppe Speranza, di 30 anni, è morto per le ferite subite in un agguato con colpi d’arma di fuoco compiuto ieri nelle vicinanze della chiesa del Sacro Cuore, nel periferico rione Candelaro di Foggia.

Secondo i primi accertamenti della Squadra mobile di Foggia, uno sconosciuto ha sparato contro l’uomo quattro colpi di pistola e un proiettile ha raggiunto Speranza all’addome. A dare l'allarme sarebbe stato il cognato della vittima con una telefonata al '118'. Il pregiudicato è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Foggia con un’ambulanza, ma è morto dopo alcune ore.

Speranza aveva precedenti penali per furto e spaccio di sostanze stupefacenti. Nessuna delle persone che in quei frangenti si trovavano nella zona del ferimento ha saputo o voluto fornire indicazioni utili per le indagini.

COGNATO VITTIMA UNICO TESTIMONE

Sarebbe il cognato della vittima l'unico testimone dell'omicidio di Giuseppe Speranza, il trentenne pregiudicato e sorvegliato speciale di Foggia ferito ieri pomeriggio in un agguato alla periferia della città e morto nella notte negli Ospedali Riuniti di Foggia. È quanto emerso dalle prime indagini condotte dalla Squadra mobile di Foggia, mentre non è ancora chiaro il movente del delitto.

È stato lo stesso cognato di Speranza a dare l'allarme perché, trovandosi nella zona dell'agguato (il rione Candelaro), ha telefonato al '118' facendo trasportare il parente con un'ambulanza in ospedale. Sul luogo dell'omicidio i poliziotti hanno trovato due bossoli calibro 9 e due pallottole inesplose dello stesso calibro.

Una decina, invece, le persone sentite dai poliziotti, ma nessuna di loro è stata sottoposta allo stub. Giuseppe Speranza aveva precedenti per furto e per rapina; nel 2003 era rimasto coinvolto in un'operazione della Squadra mobile di Foggia nei confronti di una presunta organizzazione dedita ai furti di autovetture.

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Comments: 0 | Views: 174Last Post by: ~Roberto D'Amaro~ (3/1/2010, 18:09)
 

B_NORM    
view post Posted on 3/1/2010, 11:41 by: ~Roberto D'Amaro~Reply



Parola di madre: non esiste perdono senza verità.

«Non li perdono, non li perdonerò mai. Sono cristiana, ma non cela faccio. Loro non hanno avuto pietà di nessuno. Hanno distrutto la mia vita e quella di tante persone. Sconti di pena per queste persone non ce ne devono essere. Sarebbe una vergogna. Non si sono mai pentiti. Mi auguro di non trovarmeli di fronte un giorno camminando per Bologna».

Parola di Anna Stefanini, mamma di Otello: carabiniere ucciso, a soli 23 anni, il 4 gennaio 1991 dai banditi-poliziotti della Uno bianca. Parole pronunciate nel 2005. L’anno successivo inizierà nel peggiore dei modi per la famiglia Stefanini, le famiglie di Mauro Mitilini e Andrea Moneta (gli altri due giovanissimi militari caduti nell’agguato del Pilastro) e per tutti i parenti delle 24 persone uccise in sette anni di terrore: nel giorno del 15° anniversario dell’eccidio del Pilastro i giornali riportano la notizia di una lettera dei fratelli Savi. Una lettera per chiedere “perdono”. Richiesta inaccettabile e, infatti, rigettata. Troppi silenzi. Troppi misteri, ancora oggi, sulla Uno bianca. Con che coraggio si chiede perdono ai parenti delle vittime? Coincidenza: ci penserà il Parlamento a “rispondere”all’invocazione dei fratelli Savi. Luglio 2006, mentre l’Italia va in vacanza ecco arrivare l’indulto. Tre anni di sconto di pena, a destra e a manca. Si dice di voler rispondere all’appello di Giovanni Paolo II: fate qualcosa per rendere umane le carceri italiane. Troppo affollate, di poveracci. Un provvedimento di sinistra, si osa dire. In realtà a pochi sfugge il significato politico di quell’indulto: Previti di qua, “furbetti” di là… Uno a uno, palla al centro. Non a caso, diversamente da tante riforme abortite, questo impopolare provvedimento trova un sostegno largo e trasversale nel Palazzo: solo Lega, AN e IdV voterà contro. Al governo c’è Prodi: l’indulto sarà l’inizio della sua fine. Fine del governo e, col senno di poi, fine della “sinistra”. Un caso di eutanasia politica. Il Papa, a dire il vero, aveva chiesto una amnistia. Anche il CSM suggerì – sommessamente, come sempre – una amnistia selettiva come alternativa all’indulto: ci sono cose che, laicamente, non si possono perdonare. Niente da fare. Sempre nel 2006, poco prima dell’indulto estivo, il capobanda Roberto Savi aveva chiesto la grazia con una breve lettera indiri...

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Comments: 0 | Views: 239Last Post by: ~Roberto D'Amaro~ (3/1/2010, 11:41)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/1/2010, 23:48 by: ~Roberto D'Amaro~Reply

Ferito gravemente un 30enne

Un giovane di 29 anni, Giuseppe Speranza è stato sparato questo pomeriggio a Foggia, nei pressi della chiesa del Sacro Cuore. Erano passate da poco le sedici quando il giovane è stato ferito. Tre i colpi, calibro 9, sparati dall'arma da fuoco. Solo uno è andato a segno, colpendo Speranza alla pancia. Il giovane è stato soccorso da suo cognato che successivamente ha detto di passare lì per caso. E' stato lui infatti ad allertare i sanitari del 118, che hanno trasportato il giovane al reparto di Rianimazione del Riuniti di Foggia, dove al momento è sottoposto ad un intervento. Il proiettile sarebbe entrato e uscito. Punto di entrata il torace e forse sarebbe uscito dalla schiena secondo la prima ricostruzione fornita dalla Squadra Mobile di Foggia che sta seguendo le indagini. Speranza presumibilmente era in compagnia, ha notato che stava per accadere qualcosa e ha tentato di fuggire e proprio mentre scappava è stato raggiunto dal proiettile. Ma al momento è solo una delle possibili ricostruzioni, perché nessuna delle persone che in quel momento erano lì ha saputo o voluto fornire indicazioni. Il ragazzo ferito, che vive al rione Candelaro, è un sorvegliato speciale, con precedenti penali per furto. E' stato coinvolto nell'operazione "Varenne", quella dei furti d'auto con così detto cavallo di ritorno, condotta di carabinieri nel giugno del 2003. A carico di Speranza inoltre c'era un Daspo, provvedimento che gli impediva di accedere a manifestazioni sportive perché era stato responsabile di intemperanze allo stadio.

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Comments: 0 | Views: 111Last Post by: ~Roberto D'Amaro~ (2/1/2010, 23:48)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/1/2010, 16:54 by: ~Roberto D'Amaro~Reply
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SAN FERDINANDO - E’ tornato ieri pomeriggio nella casa-famiglia di Molfetta, G. il bambino di 11 anni che martedì sera trovandosi in casa della mamma per le festività natalizie (mentre vive in una comunità di Molfetta) dormiva nella stanza accanto a quella in cui la madre è stata uccisa da un colpo di pistola alla gola esploso dal convivente Giacomo De Facentis. Il piccolo è stato accompagnato dal maresciallo dei carabinieri di San Ferdinando, Giuseppe Francioso dopo essere stato tranquillizzato, avendo ottenuto la promessa che avrebbe avviato le pratiche per l’affidamento e l’adozione.

Francioso - che aveva fatto condurre il bimbo nella sua abitazione subito dopo il fatto di sangue, di cui per fortuna il ragazzo neppure si era accorto – all’indomani del fatto di sangue si era rifiutato di «restituire» G. all’ assistente sociale del Comune e quindi agli addetti della comunità. Ed in seguito alle loro informative il Tribunale per i Minori di Bari aveva emesso un provvedimento che, disponendo l’immediato rientro in comunità anche con l’ausilio della forza pubblica, non ammetteva repliche, osservando che il ragazzo «è positivamente inserito in ambiente comunitario»; e che necessita «di sostegno psicologico delle figure di riferimento già note, per affondare il difficile impegno connesso alla elaborazione del lutto per la perdita della madre». Cui era stato tolto nel febbraio 2007 in seguito a maltrattamenti ed abbandono di minore.

Giovedì mattina, Francioso aveva fatto un ennesimo tentativo per tenere il bimbo fino all’Epifania, recandosi presso l’ufficio del presidente del tribunale minorile di Bari, ma ottenendo solo un rifiuto netto ed assoluto. Nel pomeriggio di giovedì gli operatori della comunità si erano presentati in caserma, ma mentre Francioso aveva capito la situazione e non si sarebbe opposto, sia pure con la morte nel cuore, gli addetti avevano desistito dal ritiro coattivo del bimbo di fronte al suo stato psicologico.

Il sottufficiale aveva fatto persino opera di persuasione rassicurandolo sulla formale presentazione di richiesta di affidamento, anche alla luce di quanto accaduto il 21 gennaio 2007, quando il bimbo era stato accompagnato in caserma da alcuni ragazzi ed aveva raccontato dei maltrattamenti subiti in famiglia. E mentre la legge faceva il suo corso, era stato praticamente «adottato» dal maresciallo Francioso, dalla sua famiglia ed ai militari della caserma. Fino al 27 febbraio, quando era intervenuto un provvedimento del Tribunale per i Minori che aveva disposto che il futuro del bimbo dovesse essere in comunità. Ed era stato subito alzato un muro tra il ragazzo e quei 50 giorni di vita finalmente normale.

Un muro che, probabilmente, sarà anche stato ritenuto «psicologicamente terapeutico» per un bimbo che aveva avuto una fanciullezza difficile, ma ch...

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Comments: 0 | Views: 158Last Post by: ~Roberto D'Amaro~ (2/1/2010, 16:54)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/1/2010, 16:36 by: ~Roberto D'Amaro~Reply

Come ogni anno la sera di Capodanno è notte di superlavoro per gli ospedali, mente le Forze dell'Ordine contano le vittime come in una notte di «guerriglia». Il divertimento di chi deve «festeggiare» il nuovo anno esplodendo botti e petardi lascia il passo alle vittime. Nel Salento un ragazzo di 17 anni ne ha avuto una mano amputata; a Taranto si conta un ferito mentre in 15 sono rimasti intossicati per un incendio provocato dai botti; nel Brindisino ci sono due ustionati per i petardi; a Bari cassonetti dati alle fiamme, mentre un uomo ha perso un occhio nel Barese

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SALENTO: MANO AMPUTATA A RAGAZZO
Un ragazzo di 17 anni di SanCesario ha perso la mano sinistra, maciullata, tanto da rendere necessaria l’amputazione, dall’esplosione di un gioco pirico proibito, 'Mefisto' che stava maneggiando per festeggiare con gli amici lo scoccare della mezzanotte. La deflagrazione gli ha provocato anche ustioni al volto. Inutile il tentativo dei sanitari del Vito Fazzi di Lecce di salvargli l’arto. E’ il caso più grave per quanto riguarda i festeggiamenti con i botti registrato in provincia di Lecce, dove ci sono stati sette casi di lesioni lievi provocate dall'esplosione di petardi.
Tra i casi meno gravi due giovani, di 22 e 19 anni, uno di Presicce, l’altro di Alessano, rimasti ustionati e feriti dallo scoppio di un rudimentale ordigno che loro stessi avevano confezionato utilizzando una scatola di tonno come contenitore dei petardi. Entrambi sono stati ricoverati presso l’ospedale «Card. G. Panico» di Tricase (Le) per ustioni di 1^ e 2^ grado al volto, mani e arti, ferita all'occhio destro, perforazione timpanica bilaterale, e ferite agli arti. I sanitari li hanno giudicati guaribili in una ventina di giorni.

NEL BARESE 14 FERITI, UN UOMO PERDE UN OCCHIO
Numerosi incendi di cassonetti e automobili si sono verificati nella notte a Bari dove, comunque, gli interventi dei vigili del fuoco sono risultati di numero ridotto rispetto agli anni passati. Le fiamme sono divampate a causa dell’esplosione di petardi, senza provocare danni ingenti, in due appartamenti, a Bari, uno in via Camillo Rosalba ed un altro in via Candura.

Una bambina di 12 anni ed un37/enne, entrambi di Canosa di Puglia, sono i feriti più gravi che si registrano nel Barese dove le persone che hanno riportato ferite durante i festeggiamenti sono state complessivamente 14.
Il 37/enne, a causa dell’esplosione di un petardo, ha perso l’occhio sinistro ed è ora ricoverato nell’ospedale di Andria in prognosi riservata. Rischia di perdere un occhio anche la 12/enne che è ricoverata nella clinica oculistica del Policlinico di Bari. A Santo Spirito, quartiere di Bari, un ragazzo romeno di 21 anni, a causa dell’esplosione di un petardo ha subito l'amputazione della pri...

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Comments: 0 | Views: 1,036Last Post by: ~Roberto D'Amaro~ (2/1/2010, 16:36)
 

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view post Posted on 31/12/2009, 14:42 by: ~Roberto D'Amaro~Reply

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In merito allo spiaggiamento dei Capodogli sul Gargano


Oggetto: Interrogazione a risposta in Commissione 5-02276

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-02276 presentata da PIERFELICE ZAZZERA giovedì 17 dicembre 2009, seduta n.260

ZAZZERA - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:

nella notte del 10 dicembre 2009 sette capodogli si sono spiaggiati vicino alla foce di Capojale-Laguna di Varano (FG), mentre altri due esemplari si sono spiaggiati sul litorale di Vieste (Gargano);

quattro sono subito morti: altri tre dopo circa 24 ore risultavano ancora vivi e in buono stato fisico, come ha accertato Vincenzo Rizzi, presidente del centro studi naturalistici di Capitanata e come documentano le innumerevoli immagini scattate nell'immediatezza dei fatti dai giornalisti di Italia Terra Nostra;

dalle prime analisi i cetacei apparterrebbero alla specie dei capodogli physeter macrocephalus, simbolo del santuario dei cetacei del Tirreno e della marina del canale di Sicilia;

il responso del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare alla richiesta degli ambientalisti garganici è giunto solo 24 ore dopo lo spiaggiamento e di fatto non è stata approntata alcuna operazione di salvataggio. Le norme del protocollo internazionale per i grossi cetacei, in questi casi prevedono il sollevamento degli animali ed il trascinamento al largo, come ammesso dal professor Nicola Zizzo della facoltà di veterinaria dell'università di Bari;

ad avviso dell'interrogante, sarebbe stato opportuno utilizzare idonei elicotteri per tale operazione;

in seguito alla riunione tecnica la prefettura foggiana ha deliberato che l'operazione di trasporto delle carcasse dei capodogli presso una cava a due chilometri circa da Cagnano Varano, avrà un costo di circa 150.000 euro;

le cause dello spiaggiamento dei cetacei non sono ancora state accertate, ma sembrerebbe che al 99 per cento siano attribuibili alle attività umane, come l'inquinamento chimico o elettromagnetico. Questi animali infatti sarebbero particolarmente sensibili alle interferenze prodotte dai sonar dalle imbarcazioni per la navigazione;

in particolare, l'ipotesi maggiormente plausibile sarebbe quella dell'interferenza generata dalle strumentazioni militari durante le esercitazioni, che provoca in questi animali il disorientamento o il danneggiamento della facoltà di movimento in acqua. L'ordinanza della Capitaneria di Termoli n. 46 del 2009, sottoscritta dal comandante Raffaele Esposito, interdice «alla navigazione, all'anc...

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view post Posted on 31/12/2009, 14:17 by: ~Roberto D'Amaro~Reply

Nella sua ferramenta, oltre a chiodi e materiale per la pittura, vendeva anche illegalmente giochi pirici di genere proibito. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri di Vico del Gargano che hanno sequestrato cento chilogrammi di fuochi artificiali di quarta e quinta categoria. Il blitz è stato messo a segno nel corso di un servizio di contrasto alla vendita di materiale pirico illegale disposto dal comando provinciale dei carabinieri di Foggia in occasione delle prossime festività di Capodanno dove si fa largo uso di questi materiali.

Nel corso dei controlli all’interno della ferramenta i militari hanno scoperto diversi cartoni contenenti i giochi artificiali, alcuni dei quali di produzione cinese. Il titolare della ferramenta, un commerciante di 33 anni è stato denunciato all’autorità giudiziaria. L’uomo ai militari ha riferito di non sapere che per la vendita di quel materiale era necessario avere l’autorizzazione della Prefettura di Foggia. Secondo una prima stima degli investigatori il materiale sequestrato ammonta a oltre quindicimila euro.



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